Il mese di gennaio è stato ricco di proposte per celebrare la festa di San Giovanni Bosco. Abbiamo avuto l’occasione di fermarci per approfondire qualche aspetto della sua vita, abbiamo colorato il nostro cortile con giochi, danze e condiviso la tavola in allegria; abbiamo avuto modo di pregare e celebrare insieme come comunità, cercando di fare nostro, sempre di più, l’invito evangelico alla gioia e alla speranza cristiana, e alla premura del Buon Pastore, così come fece il nostro santo…il cui sguardo amico cambiò e continua a cambiare la vita di tanti e tante giovani.
Ci sembra bello concludere questo ricco mese, e aprire i mesi futuri che ci aspettano, con la freschezza e l’entusiasmo delle parole di chi nel nostro oratorio sta facendo esperienza di quel sogno che segnò la vita di Giovannino e che continua a realizzarsi attraverso ciascuno di noi!
“Essere animatrice nell’Oratorio Don Bosco di Saluzzo non è stata soltanto un’esperienza che mi ha portato a nuove conoscenze, ma è stata un’avventura che ha arricchito, e continua ad arricchire, la mia vita in modi inimmaginabili e mi fa crescere ogni giorno di più.
L’Oratorio è un luogo colorato e pieno di vita, soprattutto grazie alla presenza dei bambini, che portano con loro una vitalità contagiosa.
Essere animatrice comporta relazionarsi con altre persone, sia animatori che animati e può capitare di trovarsi in situazioni di disaccordo, ma anche questo fa parte dell’esperienza e nonostante tutto, alla fine, si arriva sempre ad una soluzione che mette d’accordo tutti.
Attraverso sfide e attività ludiche abbiamo insegnato ai bambini l’importanza del rispetto, della solidarietà e dell’unione; infatti, i giochi oltre a far divertire, devono trasmettere anche valori fondamentali. Ogni attività è stata un’opportunità per insegnare e apprendere insieme, inoltre noi abbiamo molto da imparare dai bambini che, con la loro genuinità, mi hanno spinto a riflettere su valori che spesso dimentichiamo nella frenesia della vita quotidiana.
Insieme a bambini e animatori, oltre a momenti di gioco, ho passato momenti di riflessione dove abbiamo parlato di sogni, speranze, debolezze e molto altro, creando così un ambiente dove ognuno era libero di esprimere se stesso, senza sentirsi giudicato. In queste attività è importante non solo dar la possibilità ai bambini di parlare, ma aprirsi e condividere anche le proprie esperienze da animatore, e non solo, perché ciò permette di creare un rapporto di fiducia e un legame speciale e unico. Fare l’animatore è una scelta, ed è per questo che chi decide di entrare a far parte di questo mondo deve avere nel cuore il profondo desiderio di voler stare in mezzo ai ragazzi e di dare il massimo per loro. Infatti, come noi da piccoli vedevamo i nostri animatori quasi come delle “divinità”, dei modelli da seguire, il nostro fine deve essere quello di sapere che, loro provano nei nostri confronti lo stesso senso di ammirazione e gratitudine.
I loro abbracci e i loro sorrisi sono stati il segno di quanto quei momenti siano stati significativi per me e per loro, facendomi capire che non era stata solo una semplice esperienza di volontariato, ma un’esperienza che ha consolidato e reso vivo il mio desiderio di far star bene gli altri, perché solo così anche io ero davvero felice”
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